da…”Cent'anni di solitudine”
Aureliano II° passava tre giorni la settimana, chiuso
nel suo antico ufficio..…, a disegnare biglietti,
pitturandovi con diligenza una mucchina rossa,
un porcellino verde o un gruppo di gallinelle blu,
e tracciava, imitando ….. le lettere a stampa, il nome che
a Petra Cotes era sembrato buono per battezzare
l'impresa: Riffe delle Divina Provvidenza.
Ma col tempo si sentì così stanco dopo aver disegnato
fino a duemila biglietti alla settimana, che mandò a
riprodurre animali, intestazioni e numeri in TIMBRI di gomma
e allora il lavoro divenne quello di inchiostrarli di diverso colore…
Gabriel Garcìa Màrquez
Nel lavoro che svolgiamo in ufficio capita di utilizzare i timbri, con i dati della ditta o con varie diciture da apporre su qualche documento, quotidianamente, ma quante volte ci è capitato di immaginare di poterne fare un utilizzo diverso?
Qualcuno potrà pensare: “Ma un timbro è un timbro, e cosa può fare di diverso che timbrare?”. Nulla da eccepire in questo senso; ma al posto di relegare i timbri a mere funzionalità burocratiche si possono finalizzare a scopi più nobili come, per esempio, riprodurre immagini.
“Bella scoperta! I timbri per realizzare disegni esistono da tanto e vengono utilizzati dai bambini per le loro attività ricreative.”, direte voi.
Ma qualcuno, negli Stati Uniti d'America, intorno agli anni '60, deve essersi chiesto perché lasciare nelle mani dei bambini uno strumento che permette di riprodurre immagini ben più complesse e dettagliate delle icone care ai propri bimbi.
Biglietti di Martina Orsato |
---|
Perciò, si iniziò a crearne di svariate forme e disegni, utilizzando una grande varietà di inchiostri, che andassero bene per i piccoli per giocare ed illustrare le loro ricerche di scuola, ma anche e, col tempo, soprattutto , per i “grandi”.
Nacque, quindi, la passione per lo “Stamping”, per creare carta da lettere, biglietti augurali, per decorare album fotografici, personalizzare magliette, fare decorazioni su moltissimi supporti. Si aprirono nuovi orizzonti per il craft in generale che si espansero rapidamente; probabilmente una maniera differente dalla nostra di sentire le cose, od un ritmo di vita più stressante del nostro, portò le Americane a cercare nel bricolage uno svago che le potesse distrarre dalla vita di tutti i giorni, spesso impiegando materiali poveri e semplici per fare dei veri e propri capolavori.
Gli artisti pop iniziarono a disegnare ed incidere impronte destinate ad essere riprodotte grazie alla gomma dei timbri; ed ai giorni nostri la scelta di timbri è infinita, esistono davvero centinaia e centinaia di soggetti, dalle immagini degli anni '30 a quelle etniche.
Dato che gli studi e la tecnologia, soprattutto negli USA, non si fermano mai, si trovò il modo di rendere l'impronta ad “embossing”, ovvero a rilievo . Nacquero, perciò, una miriade di polverine di minerale che, associate ad un inchiostro con un pigmento particolare, e riscaldate a 170°C (con varie possibilità che di seguito vengono descritte) in pochi secondi rendono l' immagine “rilevata”, facilmente verificabile a vista ed a tatto.
Biglietto di Aparna Sordi | Biglietto di Sabrina Cavalleri |
Finalmente da qualche anno la tecnica è giunta in Italia e, seppur ancora poco conosciuta, si sta sviluppando, poiché suscita notevole interesse a chi ama il bricolage in particolare, ma anche a chi predilige regalare oggetti inusuali.
Materiali
Timbro : è di solito costituito da un'impugnatura di legno o materiale espanso; la matrice (o parte stampante) è in gomma naturale capace di trasferire l'immagine anche dei particolari più piccoli. In genere, se in legno, sul dorso c'è il disegno che si andrà a riprodurre.
Timbro a rullo : sono timbri che ruotano e si inchiostrano da soli, dato che il tampone è incorporato, e sono ideali per decorare ampie superfici, sia in modo lineare che ad onde o con altre angolature, a seconda dell'effetto che si desidera avere.
Tampone : permette di inchiostrare il timbro con il colore prescelto; è costituito da un materiale spugnoso intriso di inchiostro il quale può avere varie caratteristiche, a seconda che lo si debba utilizzare su carta o cartoncino, legno, stoffa, latta; per questi materiali i pigmenti degli inchiostri, che sono ad asciugatura lenta, permettono l'effetto rilievo.
Esistono due tipi di inchiostri incolore: il primo da utilizzare con le polverine coprenti, il secondo per fare (soprattutto su cartoncino colorato) il magnifico effetto “tono su tono”.
Ci sono inchiostri specifici anche per ceramica, vetro, cuoio, pareti; inoltre esistono quelli ad essiccazione rapida, per esempio ad acqua, utilizzabili per effetti particolari soprattutto su cartoncini speciali.
Pennarelli : possono essere usati per colorare il disegno già stampato, con o senza le polveri da rilievo; oppure direttamente sulla gomma dei timbri per fare impronte a più colori; ve ne sonoper polveri da rilievo, per stoffa ed anche acquerellabili.
Polveri da rilievo : sono delle particolari polveri di minerale, trasparenti o colorate, che, versate sull'immagine appena stampata, aderiscono agli inchiostri ad asciugatura lenta e fondendo a seguito dell' esposizione ad un' opportuna fonte di calore, rendono l' immagine a rilievo.
Ci sono tantissimi colori: trasparente (mette in luce il colore utilizzato come fondo), metalliche (oro, argento, rame), colorate (bianca, nera, rosa, etc.), luccicanti (con brillantini), che smorzano il colore di fondo (perlata, ect.), o con particolare effetto “terroso” (blu, verde, marrone, bordeaux, etc.; queste sono opache)
Embosser : conosciuto anche con il nome di heat gun, è lo strumento ideale per far fondere in modo rapido le polveri da rilievo; trattasi di un soffiatore di aria calda a 170°C che, grazie all' ugello particolarmente ridotto, indirizza il soffio di aria in modo preciso, scaldando la polverina al punto giusto in pochi istanti.
Biglietto di Sabrina Cavalleri |
Come si esegue la tecnica
La tecnica è molto semplice: anziché utilizzare il modo “tradizionale” di inchiostrare i timbri dobbiamo imparare a “rovesciare” la nostra impronta e guardarla; il cuscinetto di inchiostro va tamponato delicatamente sul timbro. In questa maniera quest'ultimo non avrà sbavature di colore, inoltre ci viene data la possibilità di vedere se abbiamo tamponato tutto il timbro ed in maniera omogenea (anche con un tampone piccolo si può inchiostrare un timbro di grandi dimensioni!).
A questo punto si può procedere con la stampa con movimento deciso, esercitando una pressione leggera ma uniforme sul timbro e facendo attenzione a non far oscillare la mano (perché l' impronta non venga sbavata). Sempre con decisione si solleva il timbro in senso verticale, tenendo fermo anche il supporto sul quale si sta timbrando.
Ora è il momento di passare alla polvere da rilievo. Attenzione: a seconda del colore utilizzato la polvere potrà assumere delle nuances diverse; è per questo che è consigliabile fare, prima di passare all'esecuzione, per esempio, di un biglietto di auguri definitivo, qualche prova su altro cartoncino per scegliere la combinazione fra colore dell'inchiostro e polvere.
La polverina deve essere, entro breve tempo (60 – 80”), distribuita in abbondanza sopra tutta l'impronta fresca, in maniera che si abbia la certezza che faccia presa ovunque; si procede, quindi, ad eliminare la polvere in eccesso raccogliendola su di un pezzo di carta sottostante, per poi ricollocarla all'interno della boccetta e poterla riutilizzare un' infinità di volte (la polverina che rimane sul disegno è sempre pochissima).
A questo punto si è pronti ad embossare: tenendo il soffiatore di aria calda perpendicolare si dirige il flusso in un certo punto dell'immagine e si vedrà, in un tempo brevissimo, che la parte si fonde e diventa a rilievo; a questo punto si può procedere a spostare rapidamente l' embosser sul resto dell'impronta.
Come si accennava prima, questa pistola a caldo può comunque essere utilizzata anche per sverniciare, per modellare oggetti, indurire colle, diminuire i tempi di asciugatura di colori, eccetera. Ci sono anche strumenti casalinghi che si possono impiegare per l'effetto a rilievo: ferro da stiro posizionato su temperatura lino (avvicinando la piastra sul rovescio della carta, ma troppo per non far bruciacchiare la stessa), forno ventilato preriscaldato a 170°C (il biglietto va inserito per circa 10”), tostapane, bistecchiera elettrica, pistola termica per sverniciare (facendo attenzione in quanto, in genere, il flusso di aria calda è molto più elevato); infine anche con una lampadina alogena molto calda.
Ovviamente per utilizzare questi metodi, meno rapidi e, soprattutto, il cui risultato non è subito evidente, si devono fare varie prove per trovare innanzitutto l'attrezzo più adatto, il giusto punto di calore, la quantità di tempo ideale.
Pagina di Patrizia Manni |
---|
Per creare abbellimenti allo stamping esistono svariate forbici decorative, che servono per smussare angoli, creare striscioline con forme fantasiose da applicare, maschere per effetti particolari, eccetera.
(si può, ad esempio, perforare il biglietto che si sta preparando, e/o applicare sullo stesso il medesimo decoro ricavato da un cartoncino di altro colore); oppure ancora, utilizzare come maschera, tipo stencil, un pezzo di carta comune, adeguatamente perforato, giovandosi di apposite spugnette a dito che permettono di creare varie sfumature di colori.
Per altre piccole decorazioni si impiegano glitter, puff paint, boll pen, ma basta applicarsi un pochino e le idee scaturiscono da sole.
Esistono in commercio inoltre le MAGIC STAMP in vari formati.
Quelle spesse e di svariate forme (rettangolare, rotonda, triangolare, etc.) sono gomme spugnose modellabili a caldo per creare sfondi particolari. Riscaldandole con l'embosser ed appoggiandole sul supporto che si preferisce (può essere anche una manciata di sassi), si modellano assumendone la forma. Si tamponano e si imprime l'immagine sulla carta. Se non si vuole l'effetto a rilievo si attende che il colore si asciughi; altrimenti, applicandovi la polvere, anche questa decorazione si rileverà.
Altre sono vendute in fogli abbastanza sottili, che si possono ritagliare della forma che si preferisce (adatte anche ai bimbi, possono ritagliare la loro manina, ad esemprio) e, applicati sopra ad un supporto di legno o polistirolo e conformati come spiegato per le spugne più spesse, permettono di crearci da soli un timbro personalizzato. Le une e le altre sono rimodellabili quando lo si desideri.
Si conclude questo articolo dando un accenno alla “shrink plastic”: è un materiale plastico termoretraibile rivoluzionario; viene venduto in fogli che possono essere ritagliati a piacere, decorati con i timbri utilizzando i colori per stoffa, scritti e/o disegnati con l' ausilio dei pennarelli per tessuto; una volta decorato, sottoposto ad un getto di calore, rimpicciolisce di circa il 45% mantenendo proporzioni e definizione dell' immagine inizialmente creata, aumentando di spessore (1,6 mm.).
Anche su questo materiale si può fare l'effetto rilievo con le polveri (a seconda del colore della shrink plastic e della polvere usata il pezzo ottenuto può sembrare anche “vetrificato”); ma è possibile anche ottenere il “bassorilievo” senza polveri.
E' adatto a svariate applicazioni artistiche, dal semplice abbellimento di un biglietto d'auguri, alla creazione di bottoni, ferma-capelli, spille, pendenti, orecchini, etc.-
In sintesi il mondo dello “stamping a rilievo” è fantasioso, vasto, stimolante, in continua evoluzione; si possono mandare particolari biglietti augurali, lettere con carta personalizzata, creare partecipazioni nozze uniche, bomboniere, carta da pacchi, cornici, addobbi natalizi, si può associare al cartonaggio per abbellire album fotografici e scatole, fare il tanto amato decoupage, far realizzare ai propri figli la maglietta col pupazzo preferito, creare monili per regali originali, ed è adattissimo per gli abbellishments nello scrapbooking.
Martina Orsato per Scrapbookingitalia ©2004
Nessun commento:
Posta un commento