19 novembre 2018

Abc dello Scrap: P come Punch Needle - Ago magico

Buongiorno a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un attrezzo che gira da diversi anni nel mondo creativo ma che ho conosciuto solo da pochissimi mesi. Si tratta del Punch Needle, detto anche ago magico. Io ho provato quello di Toga, ma in internet ne trovate di diverse tipologie e soprattutto di diverse dimensioni che vi permettono di usare vari tipi di filati.

Qualche cenno storico:

Questa tecnica ha alle spalle una storia antica, infatti le sue origini risalgono addirittura all'antico Egitto. Molti reperti di tessuti ricamanti con questa tecnica sono stati ritrovati nelle tombe risalenti a quel periodo. Tuttavia la sua vera diffusione risale al XVII secolo, durante il regno dello Zar Pietro il Grande, dove veniva largamente impiegato per impreziosire i paramenti religiosi delle chiese ortodosse. In quel periodo, proprio la Chiesa Ortodossa attraversò dei grandi cambiamenti che non tutti accettarono. Gli oppositori subirono una dura repressione e vennero confinati in zone periferiche della Russia o costretti ad emigrare in altri Paesi. Meta preferita furono gli Stati Uniti, dove si formarono alcune piccole comunità piuttosto ristrette e chiuse. Ed è proprio in queste piccole comunità che la tecnica del punch needle, utilizzata soprattutto per creare abbellimenti e decorazioni per gli abiti, si è tramandata fino ad arrivare i giorni nostri.
La particolarità di questa tecnica è data dal fatto che il ricamo si lavora dal rovescio e il lavoro finito lo si vede solo voltando la stoffa. L'aspetto finito ricorda forse un po' quello dei tappeti, con un piacevole effetto a rilievo e si presenta come una serie di asole.
Gli strumenti indispensabili per realizzare questo ricamo sono il punzone o ago magico, un telaio e la stoffa. Il punzone che ho usato io ha un ago molto grosso, perfetto per la lana, e in questo caso il ricamo è stato fatto su della tela aida. Con punzoni più piccoli potete ricamare tranquillamente anche sulla stoffa o addirittura sui jeans!

Si parte bucando il primo punto del contorno, poi si striscia l'ago sul tessuto e si buca poco più avanti. E' molto importante non sollevare l'ago e mantenerlo ben aderente al tessuto. La tecnica è molto banale, si tratta di un facilissimo punto erba ma vedrete che il risultato al rovescio sarà davvero carino. Le 4 regolazioni che ci sono sul punzone della Toga permettono di fare delle asole più grandi o più piccole a seconda della lunghezza che si sceglie. 

Per adesso non sono ancora molto pratica di questa tecnica, diciamo che i lavori che ho fatto fin ora posso considerarli solo dei tentativi e delle sperimentazioni per capire come maneggiare l'ago, quale lunghezza usare, come creare dei disegni sulla tela. 


Mi auguro di potervi mostrare presto qualcosa di interessante e carino. Magari tra di voi c'è qualcuno che già conosceva questa tecnica e mi può insegnare qualche trucco. Nel frattempo spero di aver incuriosito almeno una persona con questa meraviglia.

A presto

Monica



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